Epistenologia by Nicola Perullo

Epistenologia by Nicola Perullo

autore:Nicola Perullo [Perullo, Nicola]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-05-12T00:00:00+00:00


SENZA COMPETENZA

Alla competenza e alla competizione

preferire la compassione.

All’essere esperto, il fare esperienza

Competenza e professionalità, professionalità e competenza. Servono i competenti, c’è bisogno di veri professionisti. Questi refrain meccanici come i jingle commerciali di una vita regolata e condotta secondo criteri di un’istruzione irreprensibile, che definirebbe la bontà auspicata delle nostre esistenze e dell’agire sociale. Tutti i mali che abbiamo si dovrebbero non solo allo stress, alla comunicazione e all’assenza di metodi giusti, ma anche se non soprattutto al fatto che ormai la competenza e la professionalità mancherebbero. Anche nel vino, di conseguenza, si mette in guardia dagli incompetenti che parlano molto al posto di quelli che sanno. Ma, pure qui, siamo davvero sicuri che il vero problema sia l’incompetenza, e non invece il voler molto parlare sempre e comunque? Qui proporremo un altro vigoroso giro di vite o un altro giro di giostra (dipende se preferite Henry James o Tiziano Terzani): al professionista non sostituiremo il cialtrone furfante ma il dilettante, alla competenza non l’ignoranza ma la compassione. La competenza è infatti autorevole; la compassione, invece, è molteplice.

Di fronte all’autorità del competente cresce il pudore del dilettante. Talvolta questo pudore diventa vergogna, senso di inferiorità o indifferenza. Il dilettante convinto, poiché si diletta godendo di quello che fa, non è perciò lo spavaldo arrogante, il cialtrone che vuole rovesciare i rapporti di forza solo per ribadirli. Il dilettante riconosce la competenza, ma in fondo sente che la sua relazione col vino è a posto così, funziona ed è appagante; è il competente che, invece, talvolta per questo si altera, temendo una lesa maestà al suo sapere autorevole, parola che d’altra parte rimanda a unico autore. Il modello oggettivo e metodico della degustazione del vino appresa da competenti ed esperti ha dunque portato molti a pensare che un vino non lo si può apprezzare se non si hanno le competenze per farlo, il che vuole poi dire la lingua per inquadrarlo e per dirlo (non dico godere, dico proprio apprezzare: un termine che rimanda alla moneta e al prezzo, a un valore di tipo economico, a una comparazione, e per questo preferisco evitare di usarlo). Quello che alcuni chiamano “il mondo del vino”, lo abbiamo chiarito, in quanto delimitato è esclusivo: si entra pagando un biglietto, quello dell’apprendimento di una data cultura oppure, restandone fuori per necessità o per virtù, bisogna mantenere un atteggiamento rispettoso e civilmente corretto. Questo vorrebbe dire saper stare al proprio posto nel mondo. Però epistenologia non si pone in un posto, è dis-posta e non molto educata. Disponibilissima dunque, e proprio per questo non delega nulla, si espone ed è esposta. Non è mossa né smossa dalla competenza autorevole, anche perché sa che le autorità e le culture, in quanto si fanno, rimandano a rapporti di forza e a negoziazioni complesse. Insomma, epistenologia si smarca da ogni dominio costituito ed esclusivo perché la sua missione è inclusiva: la compassione è molteplice.

Una sera in Georgia sono con dei giornalisti, molto competenti e professionisti; siamo stati invitati da



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